Gioie (poche) e dolori di un aspirante scrittore: dopo l’acclamato Saint Cole, finalista ai prestigiosi Premi Ignatz, ecco un altro indimenticabile e tragicomico graphic novel del giovane talento americano Noah Van Sciver, folgorante ritratto di ordinarie vite minime americane, e un altro studio indimenticabile di un personaggio comico eppure venato di malinconia e tragedia.
Fante Bukowski (pseudonimo, naturalmente) è un giovane aspirante scrittore che cerca “la strada per raggiungere fama e fortuna”. La sua prima poesia è stata pubblicata da una rivista che ha ventiquattro abbonati. Lui vive in una stanza d’albergo, passa le giornate nei bar a chiacchierare con sconosciuti perdenti come lui, aspetta l’idea geniale che darà vita al nuovo grande romanzo americano e gli farà riguadagnare la stima di suo padre. C’è solo un problema: Fante Bukowski non sembra avere alcun talento per la scrittura. Un bicchiere alla volta, tra party letterari, agenti arroganti e un’apparizione di Dave Eggers, Noah Van Sciver scrive e disegna una brillante satira d’ambiente.