Una essenziale e inedita raccolta di scritti su Bob Dylan, premio Nobel per la Letteratura 2016, che prende avvio con l’immagine di una voce incontrollata che si diffonde a Berkeley nella metà degli anni Sessanta per terminare nella notte delle elezioni nel 2008 a Minneapolis. Nel primo caso, una piccola folla trattiene il respiro di fronte a un tizio con chitarra dall’aria trasandata che dice che il suo nome non significa nulla, la sua età ancor meno; nell’altro, Bob Dylan si presenta per la prima volta alla sua vecchia alma mater, l’Università del Minnesota, e, nella notte in cui la nazione vota per il cambiamento, investe di un nuovo significato le canzoni che si è portato dietro per quasi mezzo secolo.
Alle approfondite e appassionanti indagini sulle storie ingarbugliate della vecchia musica americana si alternano in questa godibilissima narrazione stringati commenti su dischi, libri, concerti, pubblicità radiofoniche. Ne esce il racconto frizzante e prezioso di più di quarant’anni d’impegno condivisi da un cantante senza eguali e un ascoltatore straordinariamente acuto.